Juve, la cura Tudor funziona: ma c’è un però…
La Juventus nel quarto anticipo della trentaduesima giornata di Serie A, supera 2-1 il Lecce allo Stadium e rimane aggrappata al treno Champions. I bianconeri nel complesso disputano una buona gara contro i salentini, e archiviano anzitempo la pratica al 45′, avanti 2-0. Nella ripresa il colpo del ko non arriva e nel finale la Signora si concede qualche rischio di troppo: la rete di Baschirotto non basta ai giallorossi, che non riescono a trovare il gol del pareggio, ma offre invece a Tudor degli spunti di riflessione su cui lavorare in vista della prossima sfida col Parma.

Igor Tudor e Dusan Vlahovic, Juventus – Lapresse
Un nuovo Vlahovic
L’arrivo di Tudor sulla panchina della Juventus ha portato dei miglioramenti significativi a livello di risultati, ma anche alcune novità per quanto riguarda gli interpreti scelti dall’allenatore croato. Tra questi, spicca l’impiego di Dusan Vlahovic, che contro il Lecce ha collezionato la sua terza presenza da titolare consecutiva, un traguardo impensabile se si considera come il ruolo dell’attaccante serbo fosse cambiato nei mesi precedenti. Spesso relegato in panchina, Thiago Motta, dopo il mercato invernale, gli aveva preferito Kolo Muani.
Dopo i 90′ contro il Genoa e i 68′ contro la Roma, l’ex Fiorentina ne ha giocati altri 67′ contro il Lecce, mettendo da parte la ricerca del gol, offrendo un ampio supporto alla squadra e contribuendo con due assist alle reti di Koopmeiners e Yildiz nel primo tempo. Una performance che gli ha permesso di eguagliare il suo record di quattro assist nella stagione 2023/2024, riuscendo, per la prima volta in carriera, a realizzare due passaggi vincenti nella stessa partita.
Meno focalizzato sul gol, ma più attento a servire la squadra, Vlahovic ha trovato un nuovo modo per essere decisivo. Tuttavia, nonostante i due assist contro il Lecce, al momento della sostituzione, l’attaccante non ha nascosto il proprio disappunto. Avrebbe voluto aggiungere il suo nome alla lista dei marcatori, considerando che l’ultima rete in campionato risale al 22 febbraio, in trasferta contro il Cagliari, mentre allo Stadium non segna dal 2-2 contro il Venezia, il 14 dicembre scorso.

Kenan Yildiz festeggia con Kephren Thuram il gol del 2-0 contro il Lecce – Lapresse
Yildiz: il 2-0 un’azione da manuale
Vlahovic fa da assist-man, mentre l’etichetta di goleador se la prende Kenan Yildiz, autore della rete del 2-0 col Lecce, il secondo in tre partite sotto la gestione Tudor, il 7° stagionale. Il serbo, al di là del digiuno realizzativo, ha lanciato qualche timido segnale di ripresa, mentre il turco è completamente rinato rispetto alle scorse settimane.
Se con Thiago Motta giocava come attaccante esterno sinistro, ora, nel ruolo di trequartista, ha trovato maggiore spazio per esprimersi. Il risultato è tangibile, il raddoppio contro i salentini ne è la prova lampante: un’azione corale che ha coinvolto ben sei giocatori bianconeri (Locatelli, Kelly, McKennie, Thuram, Yildiz, Vlahovic), culminata con un assist perfetto di Vlahovic, che ha smistato il pallone ad Yildiz che, a sua volta, non ha lasciato scampo a Falcone con un rasoterra preciso e angolato.

Teun Koopmeiners, Juventus – Lapresse
Riecco Koopmeiners
La ciliegina sulla torta di una serata quasi perfetta è il ritorno al gol di Teun Koopmeiners. L’ex Atalanta sale a quota tre reti sul tabellino personale che rappresentano una vera e propria iniezione di fiducia, un segnale forte di rinascita dopo una stagione caratterizzata da critiche e prestazioni altalenanti.
L’1-0 siglato in avvio di match col Lecce evidenzia inoltre uno dei punti di forza del centrocampista olandese: l’abilità negli inserimenti, in questo caso bravo ad approfittare della passività della difesa leccese e nel battere Falcone con un preciso sinistro da posizione defilata.
Un gol che potrebbe rappresentare un punto di svolta nelle battute conclusive dell’attuale stagione in cui Koopmeiners proverà a riscattarsi nuovamente, mentre per la Juventus, impegnata nella corsa Champions League, ogni punto sarà decisivo.

Baschirotto, Lecce, autore del gol del 2-1 contro la Juventus – Lapresse
Bene la cura Tudor, ma quel finale…
Non è tutto oro quello che luccica. Nel successo per 2-1 della Juventus sul Lecce c’è un però che riguarda la gestione dei padroni di casa della parte conclusiva del match, dall’84’ al triplice fischio: il miracolo di Di Gregorio in uscita bassa su Rebic e la rete di Baschirotto che mette i brividi al pubblico bianconero. Come all’andata (Rebic all’ultimo respiro, su una palla persa di Cambiaso in mezzo al campo), come col Venezia, come con la Fiorentina, come è accaduto già tante volte in stagione, con i tanti punti lasciati per strada con la gestione precedente (14 pareggi totali).
Il solito handicap dei finali di partita ha rievidenziato la fragilità psicologica di un gruppo che continuando su questa falsa riga, rischia di oscurare i passi in avanti messi in mostra da Tudor in queste prime apparizioni. La grinta e la lucidità mentale devono essere il prossimo obiettivo della Juventus, la squadra non può più accontentarsi di vincere per 87 minuti e poi rischiare tutto negli ultimi sei. Solo così potrà compiere il salto di qualità definitivo.
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