Quando una Supernova esplode la volta celeste si inchina: tanto distruttivo quanto bello, un’emissione di luce che va oltre ogni immaginazione. Yamal in campo fa lo stesso effetto agli avversari, ancora non è arrivato all’ultimo stadio della stella, ma quando scende in campo e ondeggia sulla fascia, brilla più degli altri. Anzi, spesso neanche ci accorgiamo che ci sono. Con un’altra meraviglia ha messo la sua firma sulla Liga.
Yamal oltre Messi e un destino da Pallone d’Oro
Lamine ancora è minorenne e ha già vinto due Liga. Inutile dire che nessuno prima di lui ci fosse mai riuscito. La prima l’ha accarezzata da spettatore in campo, questa l’ha dominata. Una stagione che è valsa la sua consacrazione dopo l’Europeo vino con la Spagna da protagonista. 42 gol+assist in tutte le competizioni: numeri negli anni destinati a crescere. Ha la maturità e la consapevolezza di un ragazzo già maturo calcisticamente, oltre all’estro e alla “sana incoscienza” di chi ha una carta d’identità così verde. Non ha chiesto permesso e si è preso subito il calcio. Un copione alla Pelè. Ora però spera di seguire la rotta di una stella che al Barcellona ha illuminato la scena per anni: Messi. E lo storico dell’argentino ci fa porre una domanda: Yamal merita già il Pallone d’Oro?
🚨🇪🇸 GOAL | Espanyol 0-1 Barcelona | Lamine Yamal
WHAT A FANTASTIC GOAL FROM LAMINE YAMAL !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!pic.twitter.com/D9Zxdz4dFb
— Tekkers Foot (@tekkersfoot) May 15, 2025
Pallone d’Oro a Yamal: perché si, perché no
Nella storia ci sono stati tanti Palloni d’oro che hanno fatto discutere. La bellezza di avere opinioni diverse rende il calcio aperto a tutti. Ma negli ultimi mesi si è aperto il dibattito sul prossimo trofeo individuale da dare al giocatore migliore al mondo. Da una parte ci sono i risultatisti, chi con carta e penne sta dietro a un elenco di coppe o successi di squadra, mentre dall’altra c’è chi si gode soltanto l’onnipotenza calcistica dei talenti. E Yamal rientra di certo nella seconda categoria. Per l’assegnazione di questo titolo spesso si guarda in due direzioni: la Champions League o il Mondiale/Europeo. In questa stagione Lamine non potrà raggiungere questi traguardi. Ma allora la domanda sorge spontanea: non si dovrebbe votare il più forte dell’anno?

Lamine Yamal esultanza (LaPresse)
Chi meglio di Yamal?
Il supercomputer ha analizzato i giocatori che possono ambire al Pallone d’Oro e Yamal è sul podio. La quota più bassa è su Dembelé, autore di una grandissima stagione con il PSG e la vittoria della Champions League potrebbe dargli lo slancio necessario per conquistare anche l’ambito trofeo individuale. Ma il francese è meglio dell'”immarcabile” del Barca? La risposta è scontata: no. Non ha le potenzialità per potersi scrivere in un elenco di campioni che hanno fatto la storia. Di certo sta giocando un anno da top, ma non vuol dire che sia il top.
Gli occhi cadono poi su Donnarumma, che ha inciso nel percorso dei parigini fino alla finale di Champions contro l’Inter. E qualora dovesse mettere le mani sulla coppa dalle grandi orecchie, si candiderebbe anche per vincere il Pallone d’Oro. E il discorso per i portieri di certo sarebbe diverso: spesso non strizzano l’occhio alla giuria, anche su Gigio ha l’aura da migliore. Passando alla sponda nerazzurra, nell’Inter non emerge un talento individuale che possa stare allo stello livello di Yamal o degli altri, è più un lavoro di squadra. E allora qualche pensiero in più sul fuoriclasse spagnolo inizia a diventare concreto. “Sembrava volare” hanno detto in molti dopo la sua apparizione a San Siro. E ci sono dei precedenti che possono farlo sorridere.

(AP Photo/Joan Monfort) Associated Press / LaPresse
I precedenti di Messi e Nedved
Fare la lista di tutti i giocatori che hanno vinto il Pallone d’Oro anche senza gli ambiti trofei di squadra sarebbe inutile, basta chiedere a Google o all’intelligenza artificiale. Basta fare solo un nome per dare una speranza a Yamal ed è quello del suo predecessore: Messi. L’argentino ha vinto il Pallone d’Oro anche in anni in cui non è riuscito a raggiungere traguardi europei con la sua squadra o trofei con la Nazionale.

LaPresse
È successo nel 2010 nella stagione del Triplete dell’Inter e del Mondiale della Spagna, nel 2012 quando ha realizzato 91 gol in un anno ma senza vincere la Champions, nel 2019 replicando un po’ l’attuale annata di Lamine ma con molti più gol e nel 2021, anche se in questo caso ha vinto la Copa America con l’Argentina. I precedenti quindi sono dalla parte dell’attuale numero 19 di Flick. E allargando il campo anche alla Serie A un altro nome è quello di Nedved, sconfitto in finale di Champions nel 2003 ma premiato lo stesso con il Pallone d’Oro. Il talento oltre i numeri, spesso con la Pulce ne hanno abusato. Ora però il piccolo diavoletto in vista del suo diciottesimo compleanno potrebbe anche scartare questo regalo..
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