Bologna re d’Italia, Milan al tappeto nel segno di Dan Ndoye
Se è vero che la stagione stratosferica del Bologna è merito, soprattutto, di Vincenzo Italiano e di un gruppo coeso, è anche vero che molto passa anche dalle giocate di Dan Ndoye. È questa la fotografia più nitida che restituisce il successo di misura contro il Milan valso la vittoria della Coppa Italia Frecciarossa a mezzo secolo di distanza dall’ultima volta. Una vittoria nel segno dello svizzero che restituisce due traguardi importanti. Il primo: i felsinei sono matematicamente qualificati alla prossima edizione della UEFA Europa League, che assicura un cachet da 30 milioni. Il secondo: dopo tre finali persi, finalmente Italiano ha potuto sollevare un trofeo.

Bologna players celebrates for the victory during the Italian Cup final soccer match between Milan and Bologna at Rome’s Olympic Stadium, Italy. Wednesday, May 14, 2025. Sport Soccer (photo by Fabrizio Corradetti/LaPresse)
Super Bologna, Milan all’angolo: quando la programmazione batte la confusione
Merito di una squadra divenuta una famiglia, capace di mettere all’angolo il Milan di Conceiçao dopo i tre schiaffi incassati non più tardi di una settimana fa. Una rivincita per un popolo e per una società che per il secondo anno consecutivo si aggiudica il pass per l’Europa (lo scorso anno fu Champions da quinti in classifica, quest’anno Europa League da settimi a 180’ dalla fine della stagione) e per la Supercoppa Italiana. Un traguardo storico per una società che è fiore all’occhiello per l’Italia e l’Europa in quanto a programmazione, lungimiranza e scelte di mercato ponderate.

Bologna during the Italian Cup final soccer match between Milan and Bologna at Rome’s Olympic Stadium, Italy. Wednesday, May 14, 2025. Sport Soccer (photo by Alfredo Falcone/LaPresse)
La prima volta di Saputo e Sartori
E sotto questo aspetto i meriti non possono che andare del presidente Joey Saputo, in lacrime dopo il triplice fischio, e del ds Giovanni Sartori, il vero stratega di quest’impresa. Colui che dopo l’Atalanta, è riuscito a rendere grande anche il Bologna regalandosi nella propria bacheca personale il primo trofeo da dirigente. Una serata di prime volte anche per il matchwinner della partita Dan Ndoye in odore di doppia cifra in stagione. Un gol, quello contro il Milan in finale di Coppa Italia, d’importanza vitale per il nazionale svizzero che, al secondo anno consecutivo al Bologna, ha già raggiunto la sua migliore annata in termini realizzativi.

Dan Ndoye (LaPresse)
Successo nel segno di Ndoye. E ora sul mercato…
Nove centri in stagione: otto in campionato, uno in Coppa Italia e cinque assist (tre in campionato, due nella competizione tricolore) a corredo. Ma ciò che colpisce è l’importanza delle sue reti, il più delle volte decisive ai fini del risultato. È stato così con le doppiette contro Venezia e Torino, rispettivamente nei 3-0 e 3-2 rifilati alle avversarie. Fondamentali, poi, i gol contro la Juventus (2-2), nel 2-1 contro il Milan e nell’1-1 casalingo contro il Napoli.
Il tutto senza dimenticare le sette partite saltate (tre di fila in campionato nelle ultime due settimane) per affaticamenti e infortuni vari. E la sua presenza è rimasta un’incognita almeno fino a 24 ore dal fischio d’inizio della finale di Coppa Italia. Ma al 53’ è arrivata la gioia più grande per Ndoye e il suo Bologna. In estate ci sarà di che discutere: il contratto è in scadenza nel 2027 ma diversi club hanno già bussato alla porta del felsinei per il nazionale svizzero. Il Napoli, a gennaio, ha tentato l’affondo per il dopo Kvara ma le richieste economiche del Bologna sono state considerate troppo elevate. Tra qualche mese, chissà. Intanto Bologna si gode Ndoye e viceversa: insieme negli annali.
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