Il Napoli si è giocato l’unico bonus che aveva a disposizione nella corsa al titolo. Gli azzurri hanno pareggiato 2-2 al Maradona contro il Genoa, nella partita che forse tutto l’ambiente temeva meno. In casa, contro una squadra già salva e con la spinta fornita dall’entusiasmo di quattro vittorie di fila. E invece ecco il (mezzo) passo falso che in pochi si aspettavano. Ora i partenopei devono fare 6 punti tra Parma e Cagliari nelle ultime due giornate per non dover dipendere dall’Inter. Lo scudetto, quindi, è ancora tutto nelle mani del Napoli.
Il pareggio col Genoa, però, nasce anche da alcune scelte di Conte su cui si può discutere. La prima riguarda quella di mandare in campo Lobotka dal primo minuto, nonostante gli evidenti problemi alla caviglia dopo l’infortunio patito contro il Lecce una settimana fa. La partita dello slovacco è durata solamente 12′, con la relativa perdita di una sostituzione che più avanti nel match sarebbe potuta essere usata diversamente.
La seconda, invece, è da additare alla scelta troppo difensivista nel finale di gara quando ha deciso di togliere un attaccante, Raspadori, per difendere il risultato contro un Genoa ormai arrendevole mandando in campo Billing. Proprio il danese è stato protagonista in negativo nel buco a centro area che ha portato al 2-2 firmato Vasquez. Un colpo di testa che ha evidenziato, inoltre, un altro grave problema di questo Napoli di fine stagione.
Napoli, l’assenza di Buongiorno si fa sentire
I due gol subiti al Maradona contro il Genoa, hanno tolto da sotto un velo di polvere un problema nello scacchiere di Antonio Conte: la pesantissima assenza di Alessandro Buongiorno. I rossoblù, infatti, hanno inflitto al Napoli le prime due reti di testa in stagione. Un record incredibile arrivati al 36a giornata, ma che una volta sfumato fa uscire fuori le difficoltà di una difesa che deve fare a meno del suo uomo migliore.

Alessandro Buongiorno (LaPresse)
Una prima avvisaglia si era avuta già una settimana fa al Via del Mare contro il Lecce, quando gli azzurri erano andati in difficoltà sulle palle inattive come in occasione della traversa colpita da Gaspar nel primo tempo. Nella serata di Fuorigrotta col Genoa, invece, è prima arrivata la traversa di testa di Pinamonti, pochi minuti dopo l’autogol di Meret scaturito dal colpo di testa di Ahanor e a fine partite la frustata di Vasquez su traversone di Martin che ha colto impreparati sia Billing che Olivera.
La presenza di Buongiorno garantiva centimetri e struttura fisica al centro della difesa, oltre a una sicurezza a tutta la squadra derivante dalle incredibili qualità difensiva dell’ex Torino. L’assenza del difensore centrale adesso si sta avvertendo tutta tra le fila del Napoli e Conte dovrà pescare una soluzione dal suo mazzo di carte, se Buongiorno non dovesse farcela a tornare come promesso neanche per l’ultima giornata contro il Cagliari che potrebbe valere tantissimo.
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