A tre giornate dalla fine del campionato, Napoli sogna in grande. Gli azzurri hanno tre punti di vantaggio sull’Inter che insegue e i tifosi partenopei, con tutti gli scongiuri del caso che contraddistinguono questo popolo, hanno già gli animi infiammati per quello che sarebbe un incredibile bis scudetto a distanza di soli due anni dall’ultimo tricolore che fu storico con Spalletti in panchina. A guidare il Napoli capolista c’è ora Antonio Conte, un condottiero più focoso e battagliero rispetto al più filosofico collega toscano, ma in egual modo intenzionato a conquistare un leggendario scudetto.
L’avversaria numero uno degli azzurri, sin da inizio stagione, è stata un’Inter che il tecnico pugliese conosce fin troppo bene e con cui ha conquistato una finale di Europa League nel 2020 e con cui è salito sul tetto d’Italia nel 2021. Club nerazzurro lasciato per tentare la fortuna (nuovamente) in Premier League, sempre nel 2021, nella sfortunata esperienza al Tottenham. Ma proprio da manager degli Spurs, Conte si rese protagonista di una profezia che si sta rivelando ora incredibilmente veritiera.
Napoli, la profezia di Conte sullo scudetto
In un freddo dicembre londinese, nel Boxing Day natalizio di Premier League del 2021, al termine di una vittoria per 3-0 del suo Tottenham contro il Crystal Palace, Conte si lasciò andare a una previsione. Una di quelle che adesso acquisisce di diritto le stimmate di una profezia stile indovino.
Durante la conferenza stampa post partita, l’allora tecnico degli Spurs dichiarò: “Credo che l’Inter abbia posto le basi per costruire qualcosa di importante e stare lì per tanti anni. Adesso sta alle altre inseguire. Magari tornerò un giorno per provare a ribaltare un’altra volta i pronostici”.
E ora, a distanza di quasi 4 anni, quella profezia si sta avverando. Conte è tornato in Serie A e in Italia sponda Napoli, si è schierato contro la potenza delle squadre del Nord con la consapevolezza di poter dire la sua. Ci è riuscito, si è messo davanti all’Inter come aveva predetto nella piovosa Londra. Mancano ancora pochi passi, ma l’allenatore azzurro si è messo in una posizione ben salda che potrebbe permettergli di non fare la fine dei più noti profeti Maya o del sempre presente Nostradamus, spesso incappati in “bufale” mai avveratesi.
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