“Quando una stella muore” cantava Giorgia, ora mettiamoci un punto di domanda e chiediamoci cosa potrebbe succedere nelle prossime ore a San Siro. Di stelle a Milano ne arriveranno tante, ma una più delle altre brilla di una luce immensa e sulla maglia porta il nome Yamal. Nelle colline di Montjuc è sembrato un protagonista di un cartone giapponese, un piccolo ragazzo con i superpoteri. E infatti non lo hanno mai preso. Al Lluís Companys (qui l’analisi della partita) ha riflesso l’immagine di chi con la maglia del Barcellona ha fatto la storia, Leo Messi.
Al ragazzo i paragoni non interessano, gioca con il sorriso stampato in faccia e von la voglia di essere se stesso. Ma la benedizione della Pulce l’ha ricevuta sin da quando era bambino e quella foto dell’argentino con in braccio Lamine sembra quasi profetica. Ma La Scala del Calcio spesso ha fatto inciampare anche i migliori. E ora si attende un nuovo copione per Inter-Barcellona 2.0.
Yamal come Messi e un salto al 2010
Messi spesso è stato una sentenza, ogni squadra che ha affrontato l’ha quasi sempre punite. Quattro difese però sono rimaste immacolate e tra queste ce ne sono due italiane: Atlético Madrid, Inter, Rubin Kazan e Udinese. E ora l’Inter di Simone Inzaghi spera che lo stesso possa accadere con Yamal. Certo, il Barcellona non gode solo delle sue qualità, ma nel match d’andata ha dimostrato di essere l’unico non umano in mezzo al campo.

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E allora i tifosi nerazzurri hanno iniziato a chiedersi: come abbiamo fermato Leo nel 2010? Dare una risposta secca è difficile. Mourinho poteva contare su una difesa di ferro composta da campioni e da una squadra con maggiore esperienza e più qualità rispetto a quella di oggi. Oltre a una panchina lunga e affidabile. Per affrontare Messi, lo Special One si era affidato a Zanetti. Ora Inzaghi deve sfruttare la coralità più che l’individualità. Lamine da solo è imprendibile, ma l’effetto San Siro può dare una mano.
Inter-Barcellona, Messi e il mal di San Siro
San Siro nelle notti speciali può fare brutti scherzi e anche i migliori possono tremare. Il fattore dodicesimo contro il Barcellona sarà importante, così come lo è stato nel 2010, con lo stadio che ha accompagnato la squadra alla rimonta dopo il vantaggio iniziale di Pedro. E neanche Messi è mai riuscito ad entrare nel tabellino nelle notti italiane contro l’Inter (diverso il discorso con il Milan, contro cui ha realizzato 8 reti, due proprio a San Siro). E il Barcellona con l’argentino in campo non ha mai vinto a La Scala del Calcio contro i nerazzurri: una è finita 0-0, l’altra 3-1.
Poi i blaugrana sono riusciti a conquistare Milano nel 2019, ma la Pulce non aveva giocato. L’altra sfida in Italia è del 2018: 1-1 con il numero 10 out per la frattura dell’avambraccio. Messi ha avuto quindi anche molta sfortuna contro il Biscione e di morsi del serpente ne ha presi parecchi. La maledizione del Meazza contro le stelle. Quella di Yamal brillerà o si spegnerà. Il conto alla rovescia è iniziato e i tifosi sperano di poter intonare la canzone di Giorgia.
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