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La redenzione di Antony: da oggetto misterioso a game changer. E quel tatuaggio…

Antony Santos (LaPresse)

Antony Santos, quando un contesto diverso ti cambia le prospettive

“Oggetto misterioso”, un termine da sempre ambivalente: lo si può attribuire ad un “UFO”, oppure a qualcuno che ha perso consistenza dopo un periodo di grande splendore. In entrambi i casi, l’oggetto misterioso crea scalpore e polarizza il dibattito. Si creano fondamentalmente due schieramenti: chi arriva a mettere in discussione il periodo di precedente ascesa, e coloro i quali accusano l’ecosistema intorno al soggetto, colpevole di averlo in qualche modo devitalizzato. Nel caso di Antony Santos, ci troviamo forse più vicini al secondo caso: in un contesto come il Manchester United, che al momento tende a fagocitare il talento rendendolo sterile, il brasiliano faticava molto ad emergere. Al Betis invece la rinascita, con una forza e un impatto devastante che sta trascinando i biancoverdi ai piani alti del campionato.

Antony e la cura dal torpore

Due anni e mezzo di eclissi totale, come se qualcuno gli avesse rubato il talento: poi però, in pieno stile Space Jam, arriva il cambio di prospettive il 25enne dimostra che “sa ancora come si fa”. Con il Betis, ogni volta che il brasiliano si allaccia gli scarpini nell’aria si avverte un’elettricità diversa, si percepisce che qualcosa succederà. Partendo con le sole statistiche e iniziando con un campo lunghissimo, al Manchester United aveva collezionato 96 presenze in 30 mesi, trovando 12 gol 5 assist in totale.

Antony Betis

Antony esulta dopo un gol (LaPresse)

Un bilancio quasi imbarazzante con le 19 apparizioni in biancoverde, in cui ha già collezionato 6 centri e 4 offerte per i compagni. Impatto del 7,11 % sui gol totali segnati dai “red devils” nell’arco temporale della sua permanenza all’ombra dell’Old Trafford. A Siviglia invece, il dato si impenna ad un sorprendente quanto determinante 23,80% su un totale di 42 reti. Penetrando ulteriormente nella statistiche, potremmo aggiungere che in Inghilterra ispirava 1 gol ogni 14 della propria squadra, mentre nella penisola iberica arriva ad influenzare almeno 1 centro ogni 4 con il suo talento nella ricerca del tocco, della rifinitura o dell’azione personale.

La “saudade” lo ha finalmente abbandonato

Sostanza negli ultimi metri di campo, ma anche quella magia e quegli occhi che brillano non appena hanno contatto visivo con il pallone: elementi che per un brasiliano diventano quasi la ragione principale per cui si gioca al “futebol”, ma che si erano dissolti tra Deansgate e la Motorway (le due arterie principali della città di Manchester). Antony ha infatti ritrovato il piacere di giocare a calcio e di incantare con l’estro e la fantasia che ai tempi dell’Ajax lo avevano messo al centro dei radar europei. Un talento cristallino, al quale è servito un forte trauma come la perdita quasi totale di minuti in campo e autostima, per stravolgere la sua stagione e forse la sua carriera. In poche parole, quella struggente malinconia che dalle sue parti chiamano “saudade”, lo ha finalmente lasciato perdere, permettendo il suo exploit nella seconda metà della stagione.

Il significato dietro il tatuaggio che colora la sua esultanza

Una sola parola e un mondo racchiuso al suo interno: “huminado” significa “umiliato”, e nel suo caso questo concetto diventa ancora più centrale. Il tatuaggio che ha tra il petto e il collo infatti è ora il punto focale della sua esultanza, quasi per esorcizzare quei mostri del passato. Con quel gesto ad indicare un concetto oltre che una parola, uno spettro infinito di emozioni e aneddoti del passato, Antony vuole ricordare al mondo quanto abbia sofferto e quanto il suo vissuto personale lo abbia condizionato. Quando una “semplice macchia di inchiostro” può fare da ponte tra passato e futuro: l’infanzia difficilissima in Brasile, ma anche un periodo molto buio della sua carriera, in cui si è sentito quasi messo a nudo davanti al mondo, che sottolineava le sue fragilità.

Antony e l’esultanza mostrando il proprio tatuaggio (LaPresse)

I possibili scenari nel suo futuro

Gli attestati di stima di Isco e i tentativi della dirigenza confermano la linea editoriale del Betis. Nel futuro del club andaluso deve esserci la stella di Antony a brillare di luce propria, come ha confermato lo stesso Manu Fajardo, il direttore sportivo. L’idea infatti è quella di tentare in ogni modo di strappare il “sì” del Manchester United ad un rinnovo del prestito, trasformando questi straordinari mesi insieme in un sodalizio potenzialmente più lungo.

Luca Ottaviano

 

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