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Eclissi totale Empoli: è la striscia negativa più lunga nella storia della Serie A?

Una seconda parte di campionato da horror: l’Empoli rischia la retrocessione a causa di una striscia negativa spaventosa…

Empoli D'Aversa
Roberto D'Aversa (LaPresse)

Dentro la crisi dell’Empoli: un buco nero senza fine

Si dice che quando si tocca il fondo si può continuare a scavare o cominciare a risalire: per l’Empoli, la situazione richiama più il primo caso. Con la sconfitta interna raccolta oggi contro la Lazio, i toscani raccolgono il 17esimo K.O. in questa Serie A, non approfittando del passo falso del Lecce e dell’ennesimo pareggio del Venezia. Il penultimo posto adesso risuona come un monito: gli azzurri sono costretti a risalire la china nelle ultime tre uscite, altrimenti potrebbero ritoccare un record negativo che rischia di entrare a gamba tesa nella storia del calcio italiano.

Viti Empoli

Viti Empoli (Lapresse)

Una delle strisce negative più lunghe della Serie A

8 dicembre 2024: è questa la data dell’ultimo successo dell’Empoli in campionato. Da lì in poi, una raffica di risultati negativi, che si accumulano e stanno tracciando una strada abbastanza inquietante per gli uomini di D’Aversa. Con lo 0-1 maturato poche ore fa, la striscia negativa si allunga e arriva alla 20esima partita consecutiva senza vittoria. Un ruolino di marcia tremendo, che nel 2025 ha esposto i toscani a qualcosa che nella prima parte di campionato sembrava pura e semplice utopia: la lotta per non retrocedere. Illusorio infatti il ritmo da 17 punti nelle prime 15 uscite, visto che nelle successive 20 sono arrivati soltanto 8 punti su altrettanti pareggi, con 12 cadute fragorose.

Un dato che si sta insinuando nella top 3 di una speciale statistica: quella delle strisce negative più lunghe nella storia della Serie A. In questo momento, il Perugia (sesto in questa classifica) è distante soltanto 1 partita, mentre il Varese (1965/66 la stagione di riferimento) e il Verona 2015/16 hanno fatto registrare 22 match senza successo. A 23 troviamo invece la Cremonese della stagione 22/23, mentre le prime 2 sono praticamente inarrivabili: parliamo nuovamente del Varese nell’annata 1972/73 e dell’Ancona 2003/04, entrambe a quota 28 incontri consecutivi senza centrare i tre punti.

Goglichidze

Empoli’s Saba Goglichidze In action during the Serie A enilive soccer match between Venezia and Empoli at the Pier Luigi Penzo Stadium, north Est Italy -Saturday January 04, 2025. Sport – Soccer (Photo by Paola Garbuio /Lapresse)

Una duplice missione: salvare la faccia e la stagione

Potrà sembrare un giudizio drastico, eppure per inquadrare un tracollo così vistoso serve anche ragionare per estremi. La media punti ha subìto un imbarazzante ridimensionamento, dall’ 1,13 della prima porzione di campionato ad un preoccupante 0,4 per partita. Si passa quindi da un 37% abbondante nel rapporto punti raccolti-disponibili ad un 13,33%. Numeri che restituiscono la portata quasi storica di un collasso sistemico, per una squadra che a dicembre si ritrovava comodamente a metà classifica e che dovrà necessariamente vivere le ultime tre curve del campionato come finali impossibili da fallire.

Empoli D'Aversa

Roberto D’Aversa (LaPresse)

Il calendario però può venire in soccorso, offrendo un’altra chiave di lettura interessante: alla 36a, l’Empoli ospita il Parma che ha steccato un potenziale match point salvezza perdendo ieri contro il Como. Il 18 maggio, tappa a Monza contro i brianzoli ormai già retrocessi; la settimana successiva, si chiude in casa al “Castellani” contro un Hellas Verona che potrebbe aver già chiuso la pratica della permanenza in Serie A. Tasselli che iniziano a comporre un puzzle molto intricato, nel quale è quasi impossibile emergere con un giudizio razionale, tanto meno con delle previsioni.

Empoli, per invertire la tendenza servono i senatori

La flessione nel rendimento di squadra si riflette anche sui singoli. I ragazzi di D’Aversa sono entrati in un circolo vizioso che si autoalimenta di negatività. A farne le spese sono stati anche quei giocatori che nella prima parte di campionato avevano garantito un rendimento convincente e riempito i propri minuti di ottime cose all’interno del rettangolo verde. In primis, mancano le letture di Ismajli, che da leader difensivo non sta portando quella sostanza che aveva reso la difesa dei toscani molto difficile da scardinare. Al suo fianco, di riflesso si è spenta anche la luce di Goglichidze, coltellino svizzero della retroguardia che fino a gennaio faceva la spola tra il centro del reparto e la corsia di destra, offrendo tanti buoni spunti.

Sebastiano Esposito (Lapresse)

A centrocampo, serve di nuovo il dinamismo e il lavoro sottotraccia di Grassi, che ha sporcato le percentuali nei recuperi e nella fase di copertura. In avanti invece, hanno tirato il freno sia Esposito che Colombo: “gemelli del gol” fino alla 22a, ma da lì in poi qualcosa nell’ingranaggio si è rotto. Il digiuno è per entrambi di 13 partite senza trovare la porta; e per una squadra che viaggia con una produzione offensiva di 0,77 gol per partita (27 reti in 35 incontri), questa sterilità negli ultimi metri di campo contribuisce a devitalizzare le speranze salvezza.

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