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Interviste

ESCLUSIVA Crystal Palace: “Glasner ha portato una nuova mentalità. Battere Guardiola in FA Cup è possibile”

Alla scoperta del nuovo Crystal Palace di Oliver Glasner: il tecnico austriaco ha portato una nuova mentalità e ora i tifosi sognano la FA Cup contro il City di Guardiola

Crystal Palace
Crystal Palace - Lapresse

Una finale di FA Cup all’orizzonte, la corsa per un piazzamento in campionato tra i migliori degli ultimi vent’anni e un’identità ritrovata. Il Crystal Palace è una delle rivelazioni della stagione di Premier e il merito, secondo il collega del The Athletic Matt Woosnam, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, è soprattutto dell’allenatore Oliver Glasner, arrivato a Selhurst Park con idee nuove e mentalità vincente. Sotto Glasner, il Palace entra in campo con la convinzione di poter vincere ogni partita, spiega Woosnam. Una rivoluzione silenziosa, ma profonda, che ha cambiato volto a un club troppo spesso relegato a un ruolo secondario in Premier League.

È un Manchester City diverso rispetto alle stagioni passate: quante possibilità ha questo Crystal Palace di vincere la FA Cup?

Credo che questo Crystal Palace abbia le migliori possibilità mai avute di vincere la FA Cup. Sarà sicuramente una partita difficilissima, ma con Oliver Glasner in panchina si affronta ogni gara con la consapevolezza di poter vincere. È questa la mentalità che ha portato nel club: ha cambiato il modo di pensare della squadra, rendendolo molto più positivo e instillando fiducia”.

Oliver Glasner (Crystal Palace) e Pep Guardiola (Manchester City)

Oliver Glasner (Crystal Palace) e Pep Guardiola (Manchester City) – Lapresse

“È vero che qualche settimana fa hanno perso 5-2 contro il Manchester City, e sicuramente avranno voglia di rivincita. Glasner ha detto a Guardiola che non potrà più usare lo stesso sistema di gioco, altrimenti lui saprà come batterlo. Una dichiarazione interessante. Credo che il Palace abbia buone possibilità, anche se dovrà giocare al massimo, perché il City è tornato in forma e sarà un avversario durissimo.

Guehi, Eze e Mateta sono i nomi altisonanti di questo Crystal Palace: quali sono invece quei giocatori che non finiscono sulle prime pagine dei tabloid inglesi, ma sono indispensabili per la squadra?

Adam Wharton, ad esempio, è stato fondamentale, specialmente in semifinale di FA Cup. È un giocatore chiave per il Palace. La forza della squadra sta nell’unità, più che nei singoli fuoriclasse. Wharton si distingue per i suoi passaggi, visione di gioco, consapevolezza tattica e determinazione nei contrasti. Da quando è arrivato dal Blackburn Rovers nel gennaio dell’anno scorso, è stato una rivelazione”.

Eberechi Eze, Crystal Palace

Eberechi Eze, Crystal Palace – Lapresse

“Un altro nome importante è Daniel Muñoz, esterno destro, che corre su e giù per la fascia ed è fondamentale nel gioco di Glasner. In difesa, anche Maxence Lacroix e Chris Richards stanno facendo molto bene. Ismaïla Sarr ha avuto una stagione eccezionale dopo un inizio più cauto, con tanti gol e grande incisività, come dimostrato dalla doppietta in semifinale. In generale, sono tanti i giocatori che non ricevono l’attenzione mediatica che meriterebbero, ma che sono cruciali per il rendimento del Palace.

Parliamo un po’ di Oliver Glasner: quanto merito ha l’allenatore per la crescita del Palace e per aver raggiunto la finale di FA Cup?

Glasner ha tantissimi meriti. Ha ereditato una buona base, ma ha voluto fortemente l’arrivo di giocatori come Lacroix e Komada. Ha cambiato la mentalità del club, portando un approccio fresco e innovativo. È molto abile tatticamente, ammette quando sbaglia e sa correggere. Sta facendo un lavoro davvero eccellente.

Oliver Glasner, Crystal Palace

Oliver Glasner, Crystal Palace – Lapresse

Due volte finalista di FA Cup, ora alla terza occasione: la stagione è positiva, il Crystal Palace è in lotta per il miglior piazzamento degli ultimi vent’anni. Cosa è mancato in passato — e forse ancora oggi — per lottare davvero per un trofeo come FA Cup o Carabao Cup?

“Principalmente sono mancati investimenti e un allenatore con la giusta mentalità vincente. Il club non può competere economicamente con i top club e non ha grandi star in rosa, ma quando tutto si incastra bene — come sta succedendo ora — può succedere qualcosa di speciale. Il problema negli anni è stato questo: risorse limitate e continuità tecnica”.

Crystal Palace-Manchester City

Crystal Palace-Manchester City – Lapresse

Londra sta vivendo un buon momento calcistico: oltre al Palace, anche Fulham e Arsenal vanno bene, e il Chelsea è in ripresa. Cosa ha il Crystal Palace che le altre squadre non hanno, cosa lo rende speciale per i tifosi londinesi?

“Il Palace ha una storia importante: il nome deriva dal Palazzo di Cristallo della grande esposizione, che da Hyde Park fu spostato a Sydenham Hill, dove nacque il club. Questo passato affascina. Ma soprattutto è l’atmosfera: il calore dei tifosi, l’ambiente che si respira allo stadio. È qualcosa che tanti club invidiano e che spinge molte persone a tifare Palace”.

Da Lombardo a Padovano, passando per Billio, Bonetti, Ventola: c’è un legame particolare tra l’Italia e il Crystal Palace?

“Non direi che ci sia un vero legame strutturato, anche se ci sono stati diversi giocatori italiani in passato, non esiste una connessione storica diretta tra l’Italia e il Palace“.

Vieira Genoa

Vieira, ex allenatore del Crystal Palace, attualmente al Genoa (LaPresse)

E parlando d’Italia, l’attuale allenatore del Genoa, Patrick Vieira, ha allenato il Palace: hai bei ricordi del suo periodo? Pensi possa avere successo anche da tecnico, come lo ha avuto da giocatore?

Vieira ha vissuto una grande prima stagione al Palace: ha portato la squadra in semifinale di FA Cup, ha trasmesso energia ed entusiasmo e ha stabilito diversi record. Ma nella seconda stagione ha faticato, soprattutto dopo il ritorno di Conor Gallagher al Chelsea. Vieira è molto rispettato come persona, ma da allenatore non vuole vivere di rendita per quanto fatto da calciatore: vuole costruirsi una nuova identità. Dopo l’esperienza al Palace ha avuto momenti difficili, ma spero per lui che possa avere successo anche in panchina”.

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Scritto da

Giornalista pubblicista dal 2022, Laureato in Lettere Moderne e Giornalismo e Cultura Editoriale e Multimediale. Il calcio è la miglior medicina, ma consiglio vivamente anche le altre pillole sportive. Vivo e sogno ad occhi aperti, il traguardo più importante è il prossimo.

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