Avellino promosso in Serie B. Castaldo: «La speranza è quella di migliorare ancora»
Le 20:29 del 19 aprile 2025 passeranno alla storia per il ritorno dell’Avellino in Serie B. Dopo sette anni di sofferenza, con la ripartenza dalla Serie D e le cinque stagioni sotto la presidenza di Angelo Antonio D’Agostino, i lupi di Raffaele Biancolino sono tornati in cadetteria. E lo hanno fatto in grande stile, dopo una rimonta clamorosa e uno score che racconta di dieci vittorie consecutive nelle ultime dieci. Una cavalcata trionfale che, per certi versi, ha riportato alla mente di tanti quella della stagione 2012-13 quando in panchina c’era Massimo Rastelli e a guidare l’attacco biancoverde – oltre che il Pitone – c’era Gigi Castaldo. Queste le sue parole, in esclusiva, ai microfoni di OaCalcio.
Gigi, finalmente l’Avellino in Serie B…
«Sono stati anni difficile però, per fortuna, è arrivata questa promozione. Negli anni la società ha fatto grossi investimenti ed era veramente un peccato vedere una piazza del genere in Serie C. Adesso è tornata dove l’avevamo lasciata ma la speranza è che i lupi possano migliorare ancora perché, come ho sempre detto anche da calciatore, l’Avellino merita la Serie A».

Gigi Castaldo (LaPresse)
Immagino tu abbia visto la folla in piazza. Che sensazioni hai provato?
«Ho visto le immagini e devo ammettere che c’è stata un po’ di emozione. Conosco la passione e il calore della piazza di Avellino ma è stato davvero emozionante vedere tutta quella gente festeggiare la promozione in Serie B. Il ricordo è andato subito a quell’annata (il 2017-18 con la salvezza all’ultima giornata a Terni, ndr): noi non siamo mai retrocessi. Fu un peccato perché potevamo fare grandi cose ma per fortuna questa società si è calata subito nella realtà della Serie C e, pur soffrendo, ha centrato la promozione. Vanno i meriti a loro e al pubblico che non è mai stato da Serie C e non sarà mai da Serie B».
Anche perché alla guida di questo gruppo c’è un condottiero come Raffaele Biancolino che ha versato fiumi di lacrime dopo la promozione…
«Raffaele conosce bene la piazza, da giocatore ha fatto grandi cose, e personalmente non ho mai avuto dubbi. È vero, qualche perplessità c’era: non aveva mai allenato nel professionismo ed è un allenatore giovane. Ma è sempre il campo a dire se uno ha fatto bene o meno. Sicuramente Raffaele aveva in mano una squadra fortissima per la categoria, ma era lo stesso per Pazienza. I complimenti vanno fatti a lui, al suo staff e alla dirigenza che ci ha creduto. Credo sia stata la scelta migliore perché meglio di lui non credo ve ne fossero. Conosce bene la piazza, ha esperienza, ha meritato questa vittoria».
Vi siete sentiti?
«Sì ci siamo scritti. Mi sono congratulato. Era emozionato: mi ha detto che era stata una stagione durissima ma era felicissimo per aver centrato la promozione».

Gigi Castaldo (LaPresse)
Castaldo: «Non siamo mai retrocessi sul campo. Fa piacere per la B ma l’Avellino merita la Serie A»
Venendo alla squadra, dovessi scegliere un calciatore simbolo di questa stagione chi sceglieresti?
«Fino a febbraio avrei detto Patierno perché da attaccante non potevo non scegliere lui. Dovessi sceglierne solo uno direi Tommaso Cancellotti. Mi ha impressionato e sinceramente non mi spiego come non sia titolare in altre categorie. Ha fame, ha voglia, ha una forza fisica clamorosa. Penso sia stato uno dei calciatori più importanti per la promozione. Ha dimostrato una continuità di prestazione incredibile. Non posso che fargli i miei più sinceri complimenti».
Adesso la Serie B: come la si affronta dopo una stagione del genere?
«La B è un altro mondo. All’epoca ci calammo subito in quella realtà e facemmo subito bene anche perché, rispetto ad allora, credo che il livello si sia abbassato. Basta guardare la Juve Stabia che lo scorso anno ha vinto il campionato di Serie C, ha cambiato poco, e sta facendo bene in Serie B. Credo che sotto il profilo psicologico non ci saranno problemi anche perché l’Avellino ha avuto giocatori forti in C e non credo ci saranno problemi in cadetteria. Dal punto di vista societario, credo che Avellino meriti una squadra per puntare a qualcosa d’importante. Anche alla prima stagione di D’Agostino in Serie B. Conoscendo la società, faranno investimenti importanti non dico per puntare alla Serie A ma di sicuro per fare una campionato importante».
Grazie mille Gigi, alla prossima
«A te».
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