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Ancelotti-Brasile, ci siamo: da Vinicius a Bremer, la nuova Selecao con Re Carlo

Non accennano a placarsi le voci sul futuro di Carlo Ancelotti sulla panchina del Brasile: proviamo ad ipotizzare come giocherà

Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti, Real Madrid (Lapresse)

Ancelotti-Brasile, la firma c’è già?

In bilico tra realtà e fantasia: l’ipotesi che Carlo Ancelotti potesse allenare il Brasile circola ormai da anni, senza però trovare mai un finale positivo. Epilogo che stavolta sembra essere arrivato: il secondo mandato con il Real Madrid è ai titoli di coda, a margine di una stagione costellata di difficoltà nel far coesistere una quantità infinita di stelle. In questo clima si è insinuata una volta di più la “Selecao”, che ha virato con forza sul tecnico italiano per affidargli comunque un compito arduo.

Argentina-Brasile

Argentina’s Leandro Paredes pushes Brazil’s Raphinha during a World Cup 2026 qualifying soccer match at Monumental Stadium in Buenos Aires, Argentina, Tuesday, March 25, 2025. (AP Photo/Natacha Pisarenko)

Al termine dell’avventura con le Merengues infatti, “Carletto” dovrebbe ereditare le macerie di un gruppo spezzato dalle delusioni recenti e da una guida come Dorival Jr., che non è mai riuscito ad entrare nella testa dei suoi giocatori. Con la speranza che almeno Ancelotti non riceva lo stesso trattamento del suo predecessore, che durante la serie di rigori contro l’Uruguay in Copa America era stato escluso dal cerchio costruito dai “verdeoro” per caricarsi prima dei penalty.

Da Raphinha a… Bremer: chi saranno i nuovi leader

Tra nuove figure carismatiche che emergono con forza, a talenti di assoluto livello che in Nazionale tirano il freno a mano. Se c’è una figura che può dominare e gestire il caos concettuale e psicologico che governa il Brasile, quello è proprio Ancelotti. Alchimista d’eccezione, il tecnico di Reggiolo trova sempre la formula giusta per portare il proprio gruppo al suo livello di rendimento massimo. E il potenziale, in una squadra che può comunque contare su un bacino di talento molto ampio, non manca. Nella stagione ancora in corso, è emersa la figura di Raphinha, inevitabilmente da individuare come nuovo leader tecnico e carismatico con una mole di giocate risolutive potenzialmente infinita.

Raphinha / LaPresse

Sarà fondamentale però trovare una soluzione al dilemma tattico e tecnico che coinvolge Vinicius: stratosferico e decisivo con il Real Madrid, diventa la controfigura di sé stesso quando indossa il “verdeoro” della propria Nazionale. In 39 presenze ufficiali, solo 6 gol 6 assist e un impatto neanche lontanamente paragonabile a quello con il club. Ancelotti dovrà quindi lavorare sulla mentalità di un giocatore che ormai conosce come le sue tasche, che sa come prendere e come esaltarne le caratteristiche che lo rendono immarcabile. In questo mosaico si inserisce anche il ruolo di comandante difensivo: è un’opzione percorribile quella di un ballottaggio tra Eder Militao, che l’allenatore ex Milan sta già apprezzando con la maglia dei “Blancos”, e Bremer, che al rientro dall’infortunio dovrebbe tornare senza troppi problemi tra i convocati della “Selecao”.

Come giocherà il Brasile di Ancelotti?

Precisando che si tratta ancora di fantacalcio (anche se molti danno per già avvenuta la firma con i verdeoro), “Carletto” porterebbe nella sua idea di Brasile un tocco di ogni sua esperienza con i club. Il tratto distintivo principale è la difesa a quattro, un mantra che spesso si accompagna e si lega a doppio filo con un centrocampo composto da muscoli e qualità nelle giuste dosi. Lì d’avanti invece, più licenze e spazio di manovra ai fuoriclasse, che nella zona fantasia devono ispirare e incidere con continuità. Di conseguenza, possiamo immaginare una coppia centrale formata da Bremer/Militao/Gabriel Marquinhos, con il difensore del Psg pronto ad incaricarsi della prima costruzione e gli altri due ad assolvere compiti più di marcatura e lettura.

Bremer, Juventus

Bremer, Juventus

Sulle corsie occhio a Dodò della Fiorentina, che potrebbe ritagliarsi uno spazio consistente, ma anche a Vanderson del Monaco e Yan Couto del Borussia Dortmund; esterni di spinta e propensione offensiva per accompagnare la proposta di gioco. Diga mediana che non potrà prescindere da geometrie e intelligenza di Bruno Guimaraes e strappi e strapotere fisico garantiti da Ederson. Con loro, sarà fondamentale il recupero di Douglas Luiz (reduce da un’annata da incubo alla Juventus), ma potrebbe ritagliarsi del minutaggio corposo anche Lucas Paquetà, che andrebbe ad agire da jolly galleggiando tra le linee.

Ederson

Ederson Atalanta (LaPresse)

In avanti, spazio all’imprevedibilità di un reparto offensivo strabordante di talento. Oltre ai già citati Raphinha e Vinicius, spazio anche a Rodrygo, Endrick (per ricomporre lo zoccolo duro del Real Madrid), Savinho, Martinelli, Joao Pedro e Richarlison. Con uno sguardo che rimane orientato verso il futuro, occhio anche ai segnali di esponenziale crescita dati da Estevao, altro baby fenomeno classe 2007 promesso sposo del Chelsea.

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