Seguici su

Ciao, cosa stai cercando?

Champions League

Super Gigio e Barcellona gigante d’argilla: le cinque indicazioni dai quarti di Champions League

Donnarumma Champions League
Donnarumma (LaPresse)

Cosa ci hanno detto i quarti di finale di Champions League?

La Champions League 24/25 entra sempre più nel vivo. Svelati i nomi delle quattro semifinaliste, proviamo a dare uno sguardo al recentissimo passato (i quarti appena conclusi) per cercare delle basi di appoggio in vista del prossimo turno.

Psg, il fuoriclasse assoluto è… tra i pali?

Potrà sembrare fuori luogo, specialmente quando si inquadra un contesto in cui nello stesso momento possono scendere in campo Khvaratskhelia, Dembelé, Doué, Vitinha, Hakimi, Nuno Mendes, e molti altri. Eppure, una volta di più, i quarti di finale hanno chiarito che il Paris Saint Germain può contare su un Donnarumma in versione Superman. “San Gigio da Castellammare” ha dispensato autentici miracoli anche ieri sera, nella cornice di un Villa Park con un’atmosfera da colossal (nonostante la tremenda gaffe dell’inno dell’Europa League). Dopo il Liverpool, un’altra inglese non è riuscita a scardinare la saracinesca del classe 1999, portiere fenomenale che ha messo sotto chiave la quarta semifinale in sei stagioni per i ragazzi di Luis Enrique e ha chiuso a doppia mandata i pali con dei riflessi mostruosi.

Da togliere il fiato soprattutto le parate su Rashford e sull’incornata di Tielemans. Nel primo caso, è micidiale nell’allungarsi e deviare un pallone destinato all’incrocio del palo lungo. Nella seconda dinamica, fa leva sulla gamba d’appoggio e trova un’elevazione che non appartiene a questo mondo per arrivare su un pallone che si stava per spegnere nel sette. E nel contesto di un secondo tempo in cui i parigini hanno rischiato di andare al tappeto più volte, l’italiano cala altri due jolly. Solido e di posizione nello schermare il mancino potente di Pau Torres. Infine, sulla traccia verticale del centrale spagnolo, legge in anticipo il buco di Pacho e mangia campo in avanti, togliendo luce in uscita bassa ad un Asensio che calcia sulla sua sagoma.

Gianluigi Donnarumma

Donnarumma Psg-Aston Villa (LaPresse)

Insomma, una serata a cinque stelle per un portiere che sta diventando il “fattore X” di una squadra ricolma di talento, ma ancora troppo fragile per non dipendere dal suo estremo difensore.

Barcellona, un gigante d’argilla?

I blaugrana tornano in semifinale dopo 6 anni… “ma c’è poco da ridere”, direbbe Fabio Caressa. E avrebbe più che mai ragione, perché le indicazioni raccolte al Signal Iduna Park sono lontane dal poter essere definite positive per Hansi Flick. A partire da un approccio sbiadito, senza mordente, che ha rischiato di trasformare quella che sembrava una scampagnata in una clamorosa debacle. A mettere la firma sulla tremenda partenza è stato Szceszny, che pasticcia in uscita bassa e dopo nove minuti regala il primo affondo a Guirassy dagli undici metri. Il linguaggio del corpo però è forse l’aspetto peggiore: il Barcellona continua a soffrire tremendamente la riaggressione famelica del BVB, ma non vuole rinunciare alla sua natura e mantiene un baricentro altissimo, favorendo le folate di Duranville e soci.

Guirassy Borussia-Barcellona

Borussia Dortmund-Barcellona Guirassy (LaPresse)

Una serie di dinamiche che per il prossimo avversario sono preziosissime, perché restituiscono un’immagine meno “imbattibile” di un’armata che ha palesato i suoi limiti. Il sistema difensivo è attaccabile e può essere messo in crisi, specialmente se il ritmo del palleggio e il continuo interscambio di posizioni non funziona.

Inter, la forza delle transizioni

Nel linguaggio cinematografico, le transizioni segnano il passaggio da una scena ad un’altra. Nel calcio dell’Inter di Inzaghi invece, sono la fonte primaria di pericoli verso la porta avversaria. Contro il Bayern, all’andata e al ritorno sono stati proprio i contropiedi a spezzare in due la partita. Un capolavoro quello dello 0-1 di Lautaro in Baviera: strappo a sinistra, palla nel cuore dell’area e scarico visionario con il tacco di Thuram; poi, fa tutto l’argentino che la piazza ad un dito dalla traversa con l’esterno del destro. Ieri sera invece, la transizione offensiva è stata fondamentale per riprendere linfa vitale dopo la stoccata di Kane.

Napoli-Inter

Esultanza Inter (Lapresse)

Con Dimarco a sganciarsi sulla corsia e Darmian ad accompagnare dall’altra parte, i corner di entrambi i gol nascono in questo modo. E contro il Barcellona, se innescate con i tempi giusti, sono queste le dinamiche più efficaci, perché mandano fuori giri la linea difensiva piazzata in media a circa quaranta metri dalla propria porta. In sostanza, Inzaghi ha perfezionato e affilato quest’arma e potrà riproporla anche in semifinale di Champions League.

L’Arsenal e un centrocampo che spiega calcio

Laureati a pieni voti all’università del calcio, Martin Odegaard Declan Rice hanno dominato la doppia sfida contro il Real Madrid. Troppo semplice rimanere sulla superficie e parlare delle due punizioni telecomandate dal britannico. Penetrando in profondità, ci si accorge del loro impatto: dominio nel possesso, nell’interpretazione e nella lettura degli spazi, ma anche nella comunicazione non verbale. Si guardano e sanno già la sceneggiatura dell’azione ancor prima di iniziare la prima costruzione.

Declan Rice e Mikel Merino

Declan Rice e Mikel Merino Real Madrid-Arsenal (LaPresse)

Altro che “miedo escenico”: anche al Bernabeu, lo spartito non cambia, e ad unirsi alla festa è un altro “catedratico” come Mikel Merino. Lo spagnolo lavora sui fianchi i centrali, li logora, li sfianca venendo anche a fare da raccordo con il centrocampo. Poi, imbuca e trova due assist che spezzano in due la difesa, mettendo il fiocco e la firma d’autore sul passaggio alle semifinali. Si infiamma quindi il duello a distanza con il centrocampo del Psg: classe, letture e gestione dei tempi contro muscoli, strappi in campo aperto e dinamismo. E la Champions League ringrazia per lo spettacolo assicurato.

Capo cannonieri, un intruso al tavolo dei grandi bomber

Probabilmente l’appellativo di “underdog” gli stava stretto, così Serou Guirassy ha deciso di mettere la sesta e prendersi la testa della classifica marcatori. La Champions League è sempre più in mano ai grandi goleador, ma alla Gran Tavola si è ufficialmente seduto anche l’ex Stoccarda. Ogni tanto il killer instinct latita, ma nella notte della rimonta solo sfiorata, il Borussia Dortmund si è aggrappato con forza alla sua grande notte. Tonnellate di carisma con la “Panenka” dal dischetto, poi di testa e infine col mancino: in altre occasioni parleremmo di “tripletta perfetta”, ma in questo caso sarebbe stato tutto al suo posto se la rimonta si fosse concretizzata.

Guirassy Champions League

Serhou Guirassy (LaPresse)

Cambiano dunque le gerarchie tra i capo cannonieri della competizione: con 13 centri, a guardare tutti dall’alto è proprio Guirassy. Insegue Raphinha con 12 gol Lewandowski con 11 timbri, ma entrambi avranno almeno altre due chance per andare a bersaglio e superare il guineano. A 11 marcature troviamo anche Harry Kane, mentre dall’altra parte del rettangolo verde Lautaro Martinez proverà a far lievitare il suo bottino di 8 gol. In poche parole, mettiamoci comodi perché i grandi bomber non hanno ancora esaurito le proprie cartucce e tenteranno in ogni modo di detronizzare il centravanti del Dortmund.

Continua a leggere le notizie di OA Calcio e segui la nostra pagina Facebook

Scritto da

E tu cosa ne pensi?

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *