Lautaro Martinez, nessuno come lui
Prendiamo in prestito una massima di Maurizio Compagnoni, ma la applichiamo ad un altro argentino: Lautaro Martinez entra sempre più nella storia dell’Inter, ritoccando dei dati che diventano leggenda. Il nerazzurro ce l’ha ormai sottopelle, come fosse quella corazza che nelle notti importanti lo fa diventare supereroe. Così, l’argentino diventa principe offensivo delle serate di Gran Gala per gli uomini di Inzaghi.
Lautaro, la Champions League sta diventando il suo terreno di caccia
Come ogni predatore apicale nella catena alimentare, anche Lautaro Martinez sta ricalibrando il suo raggio d’azione. Il suo terreno di caccia è in costante aumento e anche in Europa arrivano le prime vittime illustri. Oltre a sapere già come si fa contro il Barcellona (trafitto 2 volte nei 6 precedenti), “il toro” sta cominciando ad incornare big europee senza soluzione di continuità. Con la rete segnata nel ritorno dei quarti contro il Bayern, l’ex Racing sale a 20 gol in Champions League, statistica che lo vede da solo al comando: nessuno nella storia dell’Inter ha segnato più di lui nella coppa dalle grandi orecchie.
E il merito è anche (e soprattutto) della stupenda annata ancora in corso, nella quale ha trovato una vena realizzativa spaventosa e un’ottima costanza nel presentarsi dove conta, dove i più grandi diventano protagonisti. E’ vero, la media gol per partita non è la più alta: parliamo di uno 0,36 inferiore sicuramente al valore di Milito (0,41), o di Crespo (0,48), persino di Adriano (0,54). Ma è altrettanto fattuale come questi numeri siano da rapportare alla mole di gol fatti, dove Lautaro ha fatto il vuoto dietro di sé. Il secondo in graduatoria infatti è Adriano con 14 reti, mentre il bronzo va a Julio Cruz con 13 centri. Statistiche di tutt’altro peso rispetto ai venti timbri del capitano dei ragazzi allenati da Inzaghi.
Lautaro Martinez Vs Bayern Monaco (LaPresse)
E ora, l’inseguimento ad un altro argentino
“Nelle notti importanti non è mai decisivo”. Le etichette sono purtroppo una piaga in ogni ambito, e hanno colpito anche il nativo di Bahia Blanca. Ebbene, soprattutto con la doppia perla estratta nel confronto con il Bayern, crolla definitivamente l’immagine dannatamente superficiale di un Lautaro poco incisivo quando la temperatura si alza. Dopotutto, è argentino e lo dimostra soprattutto quando serve ingranare marce più alte. Personalità e carisma debordanti, e adesso l’aggancio ad un’altra icona “Albiceleste” è nel mirino.
Lautaro Martinez (LaPresse)
Con 8 gol in questa edizione della Champions League, il classe 1997 è vicinissimo ad agganciare Hernan Crespo, che nell’annata 2002/03 aveva firmato il record come stagione più prolifica di un giocatore dell’Inter nella storia della competizione, segnando 9 reti. Un record mai così alla portata, che adesso si fa concreto e definirà il destino dei nerazzurri in semifinale. Perché con i timbri di Lautaro, anche sognare l’impossibile può diventare un obiettivo.
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