“Noventa minuti en el Bernabéu son molto longhi” – una frase storica. La disse Juanito, una delle leggende del Real Madrid, avvicinandosi ad uno dei giocatori dell’Inter, dopo aver perso l’andata di semifinale di Coppa Uefa dell’86. Finì 2-0 per i nerazzurri, poi però nella casa dei Blancos partì la rimonta: 3-0 e passaggio del turno. Uno dei tanti miracoli delle merengues, che hanno quasi un rapporto mistico con l’Europa e in particolare la Champions League, visti alcuni finali che vanno oltre la ragione. E forse Ancelotti starà rispolverando l’album dei ricordi per provare a replicare la storia anche contro l’Arsenal. E non deve tornare neanche troppo indietro negli anni.
Real-City e il Dio Blanco
Se esiste un Dio del calcio di certo parla spagnolo e veste i colori bianchi, almeno nelle notti di Champions League. Il Real Madrid ci ha abituato ai miracoli, ma il 4 maggio del 2022 il match contro il Manchester City è andato oltre ogni logica. Ma qualche segnale era già arrivato all’Etihad con un 4-3 a favore della squadra di Guardiola in una gara a tratti dominata dagli inglesi. Al Bernabeu dopo qualche giorno è andato in scena l’ennesimo film. Altro che Mission Impossible.
Novantesimo minuto, i citizen sono in vantaggio di un gol (due nel complesso) e pregustano già la finale. Ma è negli ultimi istanti di gara che ritorna a rimbombare nello stadio la frase di Juanito. Il tempo si congela. Rodrygo tra il 90′ e i minuti di recupero segna una doppietta che vale i supplementari. E poi il resto è storia, con il rigore di Benzema negli extra time (la sua rete numero 1000) e il pass per l’ennesimo trofeo. “Che scenda Dio a spiegarlo” ha scritto Marca in prima pagina il giorno dopo. Un finale divino, ma non l’unico.

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Il miracolo contro il Derby County
Le remuntade del Real Madrid non sono solo una cosa recente, hanno radici storiche ben radicate. E i più anziani si ricorderanno sicuramente la doppia sfida contro il Derby County nel 1975 nella vecchia Coppa Campioni. 4-1 a favore degli inglesi nella sfida d’andata e manco a dirlo 5-1 al Bernabeu nel ritorno con gol di Roberto Martínez, Santillana (due), George e Pirri. Mai gli spagnoli avevano rimontato uno svantaggio di tre gol, prima di quella notte del 5 novembre. Ora invece sentire l’inno “Hala Madrid” mette timore e fa tremare le gambe. Nulla è scontato da quelle parti.

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La decìma, Ronaldo e la tripletta al Wolfsburg
Se trovate qualche spagnolo con il numero 92’ e 48’’ tatuato non è un caso, ma è il minuto in cui Sergio Ramos ha pareggiato in finale di Champions League contro l’Atletico Madrid nel 2014. Una coltellata ai sogni dei colchoneros. In quel caso anche al Da Luz a Lisbona il tempo si è fermato. La testata che ha permesso ai Blancos di conquistare la decìma dopo undici anni dall’ultima volta. Poi dalle stagioni a seguire vedere il Real alzare la Champions League è diventata quasi un’abitudine.
Ma nel 2015-2016 è servito un super Cristiano Ronaldo per ribaltare il Wolfsburg di Draxler e Rodriguez. L’andata è terminata 2-0, il ritorno neanche a dirlo è finito 3-0 con la tripletta di CR7. Una rimonta che ha steso il tappeto rosso per un’altra Champions League. L’Arsenal è avvisato, tre gol di vantaggio sono tanti ma meglio non staccare la spina.
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