Francisco Conceicao, quando un cambio allenatore ti penalizza
Per mesi è stato la marcia in più della Juventus, quel giocatore capace di dare gli strappi giusti per agitare la partita e scuotere spesso la squadra dal torpore generale. Adesso invece, Francisco Conceicao pare aver accusato particolarmente il cambio al timone del gruppo, dove è arrivata una guida tecnica che non sembra essere particolarmente attratta dalle sue caratteristiche. Rapidità nello stretto, capacità di galleggiare tra le linee e strappi quasi incontenibili: così il portoghese aveva conquistato Thiago Motta, diventando quella variabile impazzita che spesso incideva sull’esito finale. Tra il mesi di ottobre e la prima settimana di novembre, aveva condensato 1 gol e 5 assist tra Serie A e Champions: fondamentale in particolar modo il compasso aperto a superare Gulacsi nell’impresa del 2-3 a Lipsia.
Il vento però cambia rapidamente: qualche acciacco fisico lo limita, nonostante gli impulsi di talento che comunque a corrente alternata arrivano. La sliding door è paradossalmente la perla incastonata all’angolino contro l’Inter, su assist spaziale di Kolo-Muani. Da lì in poi infatti, il classe 2002 fatica a tornare ai suoi livelli, alternando lunghi periodi in infermeria a panchine che si inanellano a formare una catena che diventa un vortice negativo. L’arrivo di Tudor è stata la batosta finale: a marzo, colleziona 40 minuti dei 270 disponibili tra la debacle di Firenze (pietra tombale sul ciclo di Motta) e le uscite con Genoa e Roma.

JuventusÕ head coach Igor Tudor during the Serie A soccer match between Juventus Fc and genoa at the Juventus Stadium in Turin, north west Italy – March 28, 2025. Sport – Soccer (Photo by Fabio Ferrari/LaPresse)
Da soluzione a problema?
Al momento, dobbiamo immaginare Conceicao e Tudor come due rette parallele, che non hanno punti in cui incrociarsi. E’ anche vero però, che i due potrebbero entrare in rotta di collisione dal punto di vista caratteriale: il croato chiede carisma e un lavoro diverso ai suoi esterni, che al momento il portoghese non garantisce. Il figlio di Sergio dovrebbe infatti dilatare il suo raggio d’azione e sarebbe chiamato a compiti nuovi, sopprimendo in parte la sua vena creativa per mettersi a servizio della squadre in fase di copertura. Quel lavoro che, per intenderci, sta garantendo con ottima sostanza Timothy Weah, arrivato a 28 palloni rubati, 72 duelli vinti e 11 intercettazioni in stagione (numeri fuori scala per qualsiasi fantasista puro).

Francisco Conceicao (© Lapresse)
Statistiche, ma soprattutto il campo: l’unico capace di dare l’ultimo verdetto, che finora si avvicina quasi ad una sentenza finale. All’interno del 3-4-2-1 di Tudor, Francisco cozza terribilmente per caratteristiche, indole e propensione prettamente offensiva. Come quando si cerca di incastrare a forza un tassello incompatibile con un determinato puzzle. E potrebbero cominciare a farsi strada nei pensieri della dirigenza alcuni dubbi sul potenziale riscatto del giovane talento. I 30 milioni della clausola sono un investimento consistente e se Conceicao non dovesse inserirsi nel contesto durante questa ultima porzione di campionato, le chance di permanenza si ridurrebbero all’osso (specialmente in caso di conferma del tecnico).
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