Champions League, quarti di finale all’insegna dei bomber
Un’edizione della Champions League dove i protagonisti sono gli attacchi. Torna al centro del villaggio la produzione offensiva, le giocate di talento, la vena realizzativa. Mai come quest’anno è confermato il paradigma tra la continuità nella competizione e la costanza in zona gol. A brillare sono ovviamente i grandi bomber, ma tra l’oro c’è qualche mina vagante, qualche sorpresa pronta a prendersi tutto.
Tra le otto migliori d’Europa c’è l’élite del calcio, e seduti al tavolo per giocarsi l’accesso alle semifinali ci sono i primi 6 attacchi per gol segnati, tiri tentati e capacità di inquadrare lo specchio. In ordine, troviamo il Barcellona che con 32 gol fatti si conferma il miglior attacco della competizione. Segue un tridente formato da Real Madrid, Arsenal e Bayern Monaco con 28 reti, mentre più staccati ci sono Psg con 26 e Arsenal a quota 25.

Harry Kane, Bayern Monaco (Lapresse)
A cambiare però è il differenziale nella precisione delle conclusioni effettuate: i bavaresi con 245 tentativi totali prendono lo specchio 94 volte (percentuale del 38,3%), mentre i parigini su 234 tiri centrano la porta 82 volte (35% di precisione); è meno massiccio il ricorso alle conclusioni per il Real Madrid (187 conclusioni con il 42% di precisione), per il Barcellona (156 tentativi di cui 66 nello specchio) e per l’Arsenal (la squadra con il mirino calibrato meglio, con il 46% delle conclusioni totali (132) che finisce in porta.
Quando l’attacco è la miglior difesa
Per comprendere al meglio le fredde statistiche, analizziamo come questi gol si distribuiscono: nella Champions League 24/25, i predatori più letali si prendono il palcoscenico, accendendo una lotta a suon di gol. La Top 5 dei migliori marcatori della competizione si colora di “blaugrana” con due fini realizzatori. A guardare tutti dall’alto in basso però, è un giocatore che se ci trovassimo ad altre latitudini chiameremmo il “most improved player”, letteralmente il giocatore più migliorato.
Margini di crescita spaventosi per Raphinha, il cui impatto da 11 timbri in 10 presenze dà ulteriore credibilità ad un Barcellona accreditato come la squadra da battere. Alle sue spalle troviamo Harry Kane con 10 centri e Guirassy con gli stessi numeri. Quarto posto per “Robocop” Lewandowski con 9 timbri. Avete notato qualcosa? Si ripete lo schema certificato anche dai tentativi verso la porta: mai come quest’anno, avere uno o più scorer è fondamentale per proseguire nella competizione. In particolare, le due punte di diamante del club catalano fagocitano il 62,5% delle reti totali della propria squadra, mentre l'”uragano” ha una portata minore, contribuendo al 35,7% del fabbisogno calorico del suo Bayern. Lo segue a ruota anche il francese del Dortmund, con la stessa percentuale.

Raphinha e Lewandowski (Barcellona) – Lapresse
Punta maggiormente sul differenziare il Real Madrid, che si affida al tridente Vinicius-Mbappé-Rodrygo, a segno 19 volte su 28 (che corrisponde al 67,8% del totale). Applica la stessa equazione il Psg, che ha Dembelé come massimo esponente (7 centri) e fa orbitare attorno a lui molti altri interpreti con numeri meno impressionanti. Ancora più frammentata invece l’offerta offensiva dell’Arsenal, con tanti “micro-marcatori” ad aggiungere imprevedibilità e profondità nelle scelte (4 gol per Saka e Havertz, 3 per Odegaard, 2 per Trossard, Rice e Nwaneri).
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