Per Danilo e la Juventus è arrivato il momento di salutarsi, almeno ufficialmente. Un finale che i tifosi avrebbero voluto vedere in modo diverso e più pacifico. L’ultimo saluto alla curva c’è stato lo scorso 14 dicembre contro il Venezia, poi la rottura. Nel nuovo anno il difensore bianconero è stato definitivamente messo fuori dal progetto, non si è allenato con la squadra e non è stato portato neanche in panchina. Una scelta forte, visti gli uomini contati nella retroguardia della Vecchia Signora. A breve ci sarà la separazione, con l’ex capitano che volerà verso la sua patria.
Danilo-Juve, ora l’addio e il volo in Brasile
La Juventus ha accolto a Torino anche Renato Veiga, un altro rinforzo del calciomercato invernale per cercare di dare una scossa alla stagione. E ora ci sono novità anche sull’addio di Danilo. Nelle prossime ore sarà ufficializzata la risoluzione del contratto e il difensore poi potrà iniziare la sua nuova avventura al Flamengo. Un ritorno in patria per motivi familiari, che ha allontanato così l’opzione Napoli, dopo i lunghi dialoghi con Manna. Firmerà un contratto di due anni. Il brasiliano percepirà dalla Juventus solo la mensilità di gennaio, poi non ha chiesto altre retribuzioni fino a giugno.
Danilo, la lettera d’addio alla Juve
Con questa lettera su Instagram, accompagnata dalle sue immagini con la Vecchia Signora, Danilo ha salutato i tifosi: “Cari bianconeri, non so nemmeno da dove iniziare. Sapevo che questo giorno primo o poi sarebbe arrivato, ma non si è mai pronti per gli addii. Sono passati cinque anni e mezzo, ma per me è come se fosse stata una vita intera. Non è mai facile separarsi da un amore, da un luogo che mi ha dato tanto, da una maglia che mi ha fatto provare grandi emozioni, da un club con una storia dove ho ritrovato i valori che ho espresso durante la mia carriera e che ho imparato dai miei genitori.
Quando sono arrivato ho imparato dai grandi uomini dello spogliatoio e all’interno della Juventus sono diventato anche io un insegnante e difensore di questi valori, con le unghie e con i denti, come se fosse una parte di me. Come gli insegnamenti che do ai miei figli, che hanno fatto di Torino la loro casa e sono diventati grandi tifosi di questi colori. Forse è per rispettare e per lottare tanto per questi valori che non posso fare più parte di questo progetto. Quello che mi rende orgoglioso è non aver mai cambiato il mio modo di essere e di aver difeso il club più grande della mia storia.

Foto Marco Alpozzi/LaPresse 16 Gennaio 2024
Sento che ogni persona del mondo Juve fa parte della mia famiglia, ogni dipendente, ogni compagno, ogni persona che indossa questa maglia con orgoglio, senza pensare solo ai numeri e soprattutto affrontando ogni sfida della Juventus come una sfida personale. Una scelta di vita. Ai nostri tifosi chiedo scusa per i momenti in cui posso aver deluso, mai per mancanza di impegno, di dedizione e di lavoro. E ringrazio con tutto il cuore per il modo in cui sono stato accolto, rispettato e per il legame che abbiamo costruito durante il mio percorso dove mi sono sempre sentito un vostro rappresentante in campo.
Ogni volta che ascoltavo l’inno cantato da voi allo Stadium mi emozionavo, mi accendevo, e queste emozioni non si comprano con nessun “progetto” fantasioso. Per concludere è giusto citare una frase che un certo signore di nome Andrea Agnelli disse una volta: “La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all’altezza della storia della Juventus. Ricordatevi, ci riconosceremo ovunque nel mondo, solo con uno sguardo. Siamo la gente della Juventus!”. Grazie di tutto, un abbraccio dal capitano. Arrivederci.”
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